Un tecnicismo, un escamotage per far slittare a domani la discussione della delibera sui criteri di congruita’ per gli aumenti delle tariffe dei taxi romani. L’aula Giulio Cesare, dopo aver discusso alcuni dei quasi 2 mila emendamenti presentati, ha fatto mancare il numero legale, un modo studiato per poter riprendere la discussione e la votazione domani in seconda convocazione e quindi con una maggioranza necessaria, ma numericamente inferiore, per approvare il documento.
La seduta di oggi si e’ svolta tra interventi e proteste, insulti e goliardate. Il Pd ha consegnato all’assessore capitolino alla Mobilita’ Sergio Marchi un facsimile di cambiale di 25 milioni di euro, cifra relativa a quanto incasseranno i tassisti romani in piu’ annualmente con l’adeguamento tariffario.
Il consigliere comunale del Pd Athos De Luca ha esposto un cartello sul quale, sotto la faccia di Toto’, c’era scritto ”Aumenti taxi e io pago”. Fra una dichiarazione di voto e l’altra e’ partito, per sbaglio, l’Inno di Mameli e i consiglieri, disciplinatamente, sono scattati in piedi salvo intonare, compreso l’errore, un coretto da stadio indirizzato al presidente Marco Pomarici: ”Un presidente, c’e’ solo un presidente”.