Niente cortei nel periodo natalizio perle strade del centro storico di Roma: la cosiddetta “tregua di Natale” è arrivata, proprio come auspicato dal sindaco Alemanno.
Ci potranno essere eccezioni solo in caso di «situazioni imprevedibili di particolare rilievo», che saranno valutate dal Prefetto d’intesa con il questore. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha ottenuto la firma all’accordo «sulla sospensione temporanea delle manifestazioni con corteo», dal 12 dicembre 2009 al 12 gennaio 2010, da Cisl, Uil e Ugl e per i partiti da Pdl e La Destra: manca però l’ok da parte del Pd, della Sinistra e della Cgil secondo cui «sospendere le manifestazioni per le festività natalizie non significa sospendere i problemi».
L’accordo è stato raggiunto in un altro giorno di ordinario caos da cortei, per la città che ha vissuto un venerdì nero anche per uno sciopero dei mezzi pubblici. Soddisfatto Alemanno: pur dispiaciuto del no della Cgil, che secondo lui «ha anteposto un atteggiamento ideologico rispetto alle aspettative e alle esigenze dei cittadini romani», il primo cittadino ha incassato quello che ha definito «un grande gesto di responsabilità che rafforzerà il ruolo del sindacalismo confederale e in particolare di Cisl, Uil e Ugl».
L’augurio del sindaco è che anche la Cgil «vorrà sottoscrivere il protocollo il più rapidamente possibile». E comunque «sta ora al Prefetto, con cui mi congratulo per l’ottimo risultato raggiunto trasformare questa intesa in un obbligo cogente per tutte le sigle politiche e sindacali a non svolgere manifestazioni dal 12 dicembre al 12 gennaio».
La Cgil, per voce del segretario regionale Claudio Di Berardino, non lascia però alcuno spazio a future intese. Anche perchè ritiene quella del Sindaco «soltanto un’operazione mediatica: il tentativo di addossare ai lavoratori che portano in piazza le loro sofferenze, e al sindacato, i problemi irrisolti della mobilità cittadina. Un gioco scorretto, di parte, che non ci piace».
La Cgil contesta tra l’altro che siano i cortei sindacali a provocare problemi al traffico: «Bisogna capirsi quando si parla di mobilità e vedere cosa si intende per circolazione pubblica e privata, corsie preferenziali e doppie file che tengono in ostaggio i romani». Anche la Uil, che ha però firmato l’accordo contesta la linea del Campidoglio secondo cui i cortei sindacali sono un problema.
«I numeri sui cortei che ci ha fornito la Questura sono molto lontani dalle 2.000 manifestazioni più volte richiamate», spiega il segretario organizzativo Uil di Roma e Lazio Pierpaolo Bombardieri che parla di «malafede».
I numeri secondo cui «dal 9 marzo al 30 novembre del 2008 ai sindacati è stata autorizzata una manifestazione provinciale, due regionali e dodici nazionali, e sempre nel 2008 il totale dei cortei è stato di 36 dei quali 15 sindacali. Dal 9 marzo al 30 novembre del 2009 sono stati autorizzati 4 manifestazioni provinciali, una regionale e 15 nazionali, per un totale di 37 cortei di cui 20 sindacali».
Per il segretario romano della Cisl Mario Bertone «la moratoria natalizia va inquadrata in quel concetto di autoregolamentazione delle manifestazioni che noi sindacati, per primi, ci siamo dati nel corso degli ultimi anni».
