ROMA – L’ha avvicinata quando ha visto che aveva scavalcato la balaustra di ponte Marconi. E l’ha convinta a non buttarsi nel Tevere. E’ la storia di una donna di Roma di 67 anni salvata da un tunisino di 28. La donna intorno alle 22,30 di martedì sera era sul ponte Marconi e a un certo punto ha cercato di scavalcare la balaustra per buttarsi. E’ stato in quel momento che il tunisino si è avvicinato e, grazie alle sue parole, è riuscito a convincere la donna a non uccidersi. Poi ha chiamato i soccorsi.
Una storia che ricalca quella del clandestino bengalese che, sempre a Roma, ha salvato una turista israeliana di 55 anni finita nelle acque del Tevere all’altezza di Ponte Sublicio. La donna si è salvata grazie al coraggio e alla prontezza di Sobuj Khalifa, immigrato clandestino bengalese che sul fiume viveva da anni, e sarebbe morta trascinata dai flutti.
Poco importa ora se quello della donna fosse un gesto suicida deliberato o un banale incidente. Quello che davvero importa è che al clandestino messosi nei guai davanti alla Polizia che gli chiedeva conto della sua identità, è stato consegnato invece un permesso di soggiorno temporaneo, una specie di permesso ad honorem per i particolari servigi resi alla città. Chi urlava, chi chiamava i soccorsi, chi si girava dall’altra parte: lui s’è limitato a gettarsi in acqua ed afferrare la donna.