ROMA – Niente più manifestazioni e sit-in in piazza Navona e a Fontana di Trevi. Il sindaco di Roma, Gianni alemanno, ha infatti firmato lunedƬ un’ordinanza in cui si vieta ai responsabili degli uffici e servizi dell’amministrazione capitolina di procedere al rilascio di concessioni di suolo pubblico per eventi e manifestazioni da svolgersi nelle aree del centro storico, in particolar modo la fontana e una delle piazze più significative della capitale.
Il divieto, che ĆØ in vigore da martedƬ e fino al 31 dicembre 2011, ĆØ destinato a sollevare nuove polemiche dopo quelle giĆ registrate all’annuncio del provvedimento e dopo lo scontro tra il sindaco e gli operai della Fiat di Termini Imerese, cui il primo cittadino avrebbe voluto vietare un corteo il 27 settembre.
La decisione ĆØ stata presa, sottolinea l’ufficio del sindaco, “dopo i recenti atti vandalici contro la fontana del Moro e la fontana di Trevi, per tutelare il patrimonio pubblico della cittĆ di Roma”, e in special modo quello artistico e monumentale del centro storico dichiarato “patrimonio dell’umanitĆ ” dall’Unesco.
Ma i sindacati – prima fra tutti la Cgil – e gli esponenti dell’opposizione in Campidoglio contestano: cosƬ si nega il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero. E si chiudono le due piazze a grandi manifestazioni come quelle dei Viola o dei Comitati per l’acqua pubblica.Ā Il timore maggiore, poi, ĆØ che il provvedimento possa servire da banco di prova per poi dare il via a divieti più estesi e rilanciare il tentativo di chiudere a cortei e manifestazioni una piazza come quella di San Giovanni.
