
ROMA – Il Roman Sport Center, situato al Galoppatoio di Villa Borghese, nel cuore di Roma, è stato chiuso per fallimento.
Venerdì 4 luglio, istruttori e soci in tenuta ginnica si sono presentati nella palestra, fondata negli anni ’70, e hanno trovato i sigilli. “La società è fallita, è arrivato il curatore nominato dal giudice, l’attività è sospesa”, hanno fatto sapere gli ufficiali giudiziari.
In pochi attimi è così scoppiato il caos. Tante le persone che hanno lamentato di aver appena rinnovato la tessera (fino 5.000 euro l’anno). La tensione è presto salita alle stelle tanto che sul posto sono dovute intervenire due pattuglie dei carabinieri per evitare disordini.
Sono circa 90 i dipendenti dell’azienda che si sono ritrovati all’improvviso senza lavoro mentre 4000 soci a cui è stato concesso l’ingresso nella struttura dalle forze dell’ordine solo per ritirare i propri effetti personali dagli armadietti.
All’interno della sede era presente la curatrice fallimentare che ha iniziato la raccolta dei libri contabili con la speranza di far rientrare dei soldi i creditori. Il debito ammonterebbe a circa tre milioni di euro.
La vicenda è cominciata il 7 maggio 2014 quando la Roman Sport Center Srl, azienda proprietaria della palestra, ha dichiarato fallimento a cui è seguita la comunicazione di recesso dell’affitto dello stabile con effetto proprio dal 4 luglio. Il complesso che ospita la struttura è di proprietà della Saba Italia, l’azienda proprietaria dell’attiguo parcheggio. Settemila metri quadri su due livelli con palestre, saune, campi da squash, bar-ristorante e piscine olimpioniche la Roman Sport Center è stata per oltre 40 anni la palestra di vip, politici e manager.