Nell’ambiente era conosciuto come Hughito, un “duro” già noto alle forze dell’ordine per qualche episodio di furto e per il carattere violento e aggressivo. Hugo Adrian Aguirre, italiano di origine uruguaiana, compirà i 23 anni, la prossima settimana, nel carcere di San Vittore.
I carabinieri lo hanno arrestato con l’accusa di aver ucciso, con ben 17 coltellate, un romeno, Mihai Buzduca, 25 anni, all’alba del 22 febbraio scorso nei pressi della discoteca Club 71 a Milano. Il movente sembra sia stato banale: qualche parola e un ballo della vittima con una ragazza di una compagnia di sudamericani di cui faceva parte l’omicida. L’assassinio si è verificato verso le 5.40 tra le vie Toffetti e Sulmona fuori dall’ex Mosquito.
Aguirre – secondo la ricostruzione dei militari – non ha gradito la socievolezza del giovane dell’est, che aveva un carattere aperto e amicale, che si era “permesso” di ballare con una coetanea sudamericana arrivata nel locale, poi chiuso con disposizione di sequestro penale, con lui. Ne è nata una lite poi degenerata all’esterno. Qui Hughito ha preso un coltellaccio a un ambulante che vendeva panini e in preda a una furia bestiale ha colpito molte volte lo straniero, lasciandolo morto per terra. Non si è trattato – è stato spiegato – di una rissa fra clan o etnie diverse, ma di un’aggressione di una singola persona. Quando è stato bloccato in casa a San Donato nell’hinterland del capoluogo lombardo, dopo una indagine definita “classica”, cioè basata su testimonianze e riscontri che hanno portato all’ individuazione del presunto colpevole, l’italo-uruguaiano non ha mosso ciglio e non ha ammesso nulla.