Porto di Genova, si rompono fusti tossici: banchina isolata

La caduta di un container dentro la stiva di una nave nel porto di Genova e la fuoriuscita di materiale corrosivo e tossico ha fatto scattare nel pomeriggio di sabato 11 settembre le procedure di emergenza anticontaminazione e l’isolamento di una banchina.

Irritazione agli occhi, modesta irritazione cutanea e minimi disturbi respiratori sono stati diagnosticati a una ventina di lavoratori ricoverati per accertamenti in diversi ospedali di Genova dopo essere venuti a contatto con le esalazioni provocate dallo sversamento di sostanze tossiche nella stiva di una nave in porto.

Tra di loro ci sono sia marittimi imbarcati sulla nave panamense sia lavoratori del terminal genovese in cui era in corso l’operazione di scarico dei contaniner. I lavoratori sono stati prima visitati sul posto dai medici del 118, in apposite tende allestite dai vigili del fuoco sulla banchina, che è stata isolata, e poi trasferiti in diversi ospedali cittadini dove molti di loro sono stati già dimessi. Sulla nave sono ancora in corso le operazioni di bonifica della stiva da parte delle squadre dei vigili del fuoco.

L’incidente è avvenuto intorno alle 13.30 al Terminale Sec a bordo della nave portacontainer San Francisco Bridge che batte bandiera di Panama. Sul posto si sono recate subito le squadre speciali dei vigili del fuoco per le emergenze chimiche, uomini della Capitaneria e della polizia marittima.

Da una prima ricostruzione fornita dalla Capitaneria, è emerso che un container sollevato con una gru per essere scaricato si è sganciato ed è precipitato all’interno della stiva. Nella caduta si sono rotti alcuni fusti contenenti cloro benzaldeide, sostanza corrosiva che a contatto con dell’ acqua avrebbe provocato una reazione chimica. Né il personale di bordo né quello del terminal impegnati nell’operazione sono rimasti feriti. Per precauzione però diversi lavoratori sono stati sottoposti ad accertamenti come previsto dalle procedure di emergenza.

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