Vorrebbe tornare a Rosarno ma ha paura di subire nuove aggressioni. Moussa Boussim, 35 anni, africano, รจ stata una delle vittime della rivolta di Rosarno e ora, dopo un lungo di periodo di degenza ospedaliera, vive stabilmente a Polistena.
“Vorrei tornare a Rosarno – afferma Moussa – perchรจ qui nei campi c’รจ ancora lavoro, ma non voglio farlo perchรฉ temo di subire nuove aggressioni. Io non avevo partecipato alla rivolta eppure sono stato aggredito e picchiato selvaggiamente. Adesso vivo stabilmente a Polistena ma le occasioni di lavoro sono scarse”. Moussa lavorava a Rosarno e durante la rivolta รจ stato colpito da alcuni residenti del comune reggino. A causa delle ferite ha rischiato di perdere un rene.
Quando Moussa ricorda i giorni della rivolta di Rosarno traspare dai suoi occhi la paura. “Nei confronti dei rosarnesi – prosegue – non provo alcun risentimento, ma non posso evitare di avere paura. Spero un giorno di recuperare la mia serenitร e di potere tornare a Rosarno in un clima di pace e fratellanza. Dalla Calabria non voglio andare via perchรฉ qui, malgrado quello che รจ accaduto, mi trovo bene”.
La storia di Moussa รจ simile a quella di tanti altri immigrati che vivono ancora nella piana di Gioia Tauro e che hanno vissuto i giorni della rivolta. Ayida, 37 anni, africano, ricorda gli scontri e non esita a dire che “ancora ho molta paura”. Lui ora vive a Gioia Tauro e lavora saltuariamente nei campi. “Per quanto mi riguarda – aggiunge – mi tengo ben lontano da Rosarno perchรฉ ho paura che qualcuno possa di nuovo farmi del male. Hanno cercato di uccidermi e sono vivo per miracolo”.
