Si chiama Rossana Fanny. Anzi no, come si chiama non si sa: il suo cognome non รจ “valido”. Oggi ha 46 anni e porta “illegalmente” il cognome del padre, padre “anagrafico” e non biologico. Padre anagrafico che perรฒ quando Fanny aveva tre anni, cioรจ 43 anni fa, l’aveva legalmente disconosciuta. Quindi da 43 anni Fanny se ne va a spasso per il mondo e per la vita con un cognome che non le spetta, che รจ stato ritirato, che “non vale”. Quel cognome รจ scritto sui documenti, sulla carta d’identitร , sulla patente, sul diploma in ragioneria, su tutto ciรฒ che attesta appunto la sua identitร e la rende riconoscibile come cittadina, lavoratrice, insomma persona. Da 43 anni vive dunque con una identitร fasulla, letteralmente Rossana Fanny non รจ Rossana Fanny. Ma non รจ colpa sua, Rossana non ha usurpato nulla, non รจ una “ladra” di cognomi, รจ una donna triturata dalla macchina idiota e pigra della Pubblica Amministrazione, della Giustizia malata di indolenza feroce.
Infatti รจ dal 1967 che il Tribunale di Trani si รจ “dimenticato” di comunicare a Rossana la sentenza con cui aveva accettato il disconoscimento di paternitร . Per quel Tribunale il cognome di Rossana e Rossana stessa erano una “pratica”, una scartoffia, un pezzo di carta: un timbro, un archivio e sostanzialmente chi se ne frega di Rossana in carne e ossa. Ora Rossana chiede al ministro delle Giustizia Alfano di fare qualcosa, di consentirle di rientrare nella legalitร angrafica almeno senza danno patrimoniale. Chiede di essere aiutata e risarcita almeno delle spese. E di aiuto avrร bisogno perchรฉ le cento burocrazie avranno mille richieste e obiezioni quando dovranno riconoscerle una nuova identitร . E risarcimento le spetta perchรฉ tutto questo costerร , in denaro che deve essere risarcito e in danno morale difficilmente calcolabile.
Chiamarla “Malagiustizia” รจ insieme troppo e troppo poco. Rossana non รจ vittima di una sentenza sbagliata, di un processo imperfetto, di un giudizio viziato. Rossana รจ vittima di uno Stato ottuso e cattivo, organizzativamente e culturalmente cattivo con i suoi cittadini. La sua รจ una piccola storia che perรฒ indica quale sarebbe la “grande riforma” da fare nella giustizia e dintorni. La “grande riforma” che obblighi la Pubblica Amministrazione a trattare la gente come persone vive e non come anime morte.
