Rovereto: la preside dorme nel liceo occupato dagli studenti

Probabilmente al tempo della rivoluzione studentesca del ’68 non sarebbe potuto accadere. È stata un’occupazione atipica, quella del liceo “Rosmini” di Rovereto, in provincia di Trento. Gli studenti hanno deciso di rimanere all’interno dell’istituto anche dopo l’orario di chiusura per protestare contro la riforma scolastica voluta dalla giunta provinciale di Trento. Ecco perché la preside dell’istituto di corso Bettini, Giovanna Sirotti, avendo provato senza successo a dissuadere i 124 studenti che manifestavano, ha deciso di passare la notte nei locali occupati per sorvegliare la situazione. Ma, contrariamente alle previsioni della dirigente scolastica, i ragazzi si sono comportati molto bene. Dopo aver ordinato delle pizze, hanno infatti sfruttato il tempo a loro disposizione per discutere, fino a tardi, della riforma che prevede l’eliminazione del liceo tecnologico. Trascorsa la notte, i liceali hanno ripulito le aule.

Il liceo "Rosmini" di Rovereto

La protesta non è stata inutile, come spiega uno dei rappresentanti d’istituto degli studenti, Edoardo Meneghelli: «L’assessore Dalmaso ha chiamato la preside e ci ha promesso un incontro. Siamo soddisfatti. Torneremo a casa». Così è stato: alla chiusura dei cancelli, i ragazzi hanno interrotto la manifestazione.

Il caso del “Rosmini” ha già trovato un seguito. 150 studenti dell’Istituto Tecnico “Marconi” hanno occupato le aule, anch’essi “accompagnati” da personale della scuola: la vicepreside, tre insegnanti e un rappresentante dei genitori li hanno sorvegliati per tutta la notte. E chissà che l’occupazione “assistita” non diventi un fenomeno di moda tra i liceali.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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Sandro