Un testamento a sorpresa e un’eredità lasciata al ristoratore di fiducia. Per Umberto Carzoli, giornalista pubblicista originario di Rovigo, dove aveva collaborato con le redazioni locali del Resto del Carlino e della Voce, lo “Zairo” di Padova era più di un ristorante. Era una seconda casa. Cliente fisso da una vita, tutte le settimane macinava chilometri pur di pranzare in questa pizzeria dall’insegna azzurra e l’arredo elegante, incastonato all’interno di un’antica chiesetta la cui architettura originaria è oggi ben visibile dopo il restauro del 1988. Certo la buona cucina ha sempre il suo fascino. Ma per Carzoli, senza moglie né figli, più del cibo era importante l’atmosfera familiare che si respirava, frutto della complicità e l’amicizia con i camerieri e il proprietario del locale Franco Filimbeni, tutti antidoti efficaci contro la noia e la solitudine.
Per tutti questi motivi, il giornalista ha deciso di lasciare gran parte del suo patrimonio proprio al ristoratore. Carzoli, morto il 24 ottobre 2009 all’età di 83 anni, aveva firmato un testamento nel quale decideva di donare quasi 600 mila euro a Filimbeni, incaricandolo anche di distribuire una parte della somma (10 mila euro ciascuno) anche ad altri beneficiari: la Comunità di San Patrignano, l’associazione per la ricerca sul cancro, un’associazione per la ricerca sull’Aids, l’asilo di Ariano Polesine, il paese nel rodigino dove era stato assessore e consigliere comunale.
Inoltre destinava 10 mila euro a testa anche ad un nipote, ad una pronipote e ad una cugina, unici parenti a cui Carzoli ha destinato qualcosa. Perchè Umberto aveva quattro fratelli (Giampaolo, Leo, Giuliana e Domenico) a cui non ha lasciato neppure un centesimo di euro. «Non ci ha lasciato nulla – dice Giampaolo Carzoli – evidentemente questa era la sua volontà. In ogni caso a noi non interessa, ce ne siamo fatti una ragione. Il nostro sentimento resta invariato». Ma un filo di amarezza resta. «Certo – continua il fratello del giornalista – ciò che mi stupisce è che nel testamento ha scritto queste parole: “Muoio contento perchè sono in piena sintonia con i miei fratelli”. Per fortuna che si sentiva in sintonia con noi…».
*Scuola di Giornalismo Luiss
