“Per il farmacista cattolico – ha detto Mons. Crociata all’apertura del convegno – aderire all’insegnamento della Chiesa sul rispetto della vita e della dignità della persona umana, che è di natura etica e morale, rappresenta anzitutto un dovere, sicuramente difficile da adempiere in concreto ma al quale non può rinunciare. I cristiani infatti sono chiamati a non prestare la loro collaborazione a quelle pratiche che, pur ammesse dalla legislazione civile, sono in contrasto con la Legge di Dio”.
Per Crociata, inoltre, “il diritto-dovere all’obiezione di coscienza non riguarda solo i farmacisti cattolici ma tutti i farmacisti, perché la questione della vita e della sua difesa e promozione non è una prerogativa dei soli cristiani”.