GENOVA – Rubare per fame non è reato: lo ha stabilito la Corte di Cassazione in merito al caso di un senzatetto di Genova. “Il fatto non costituisce reato”: per questo motivo la Cassazione ha annullato completamente la condanna per furto inflitta dalla Corte di Appello di Genova a un giovane straniero senza fissa dimora, affermando che non è punibile chi, spinto dal bisogno, ruba al supermercato piccole quantità di cibo per “far fronte” alla “imprescindibile esigenza di alimentarsi”. Con questo verdetto la Suprema Corte ha giudicato legittimo non punire un furto per fame del valore di 4 euro per wurstel e formaggio.
Condannato a 6 mesi in primo grado (per un furto da 4 euro), ha visto la sua condanna confermata anche in Appello. Un clochard ucraino di 30 anni che era stato denunciato per il furto in un supermercato genovese, si è visto confermare la pena a sei mesi di reclusione, con la condizionale, dalla corte d’appello di Genova. I giudici hanno confermato la multa di 160 euro già inflitta in primo grado. Il pg Antonio Lucisano aveva chiesto la derubricazione del reato in tentativo di furto spinto dalla necessità con la condanna a 100 euro di multa. L’episodio risale al novembre 2011 quando il giovane fu sorpreso all’interno del market mentre cercava di nascondere la merce. Lo scorso gennaio, per un fatto analogo, il gip aveva disposto l’imputazione coatta per un genovese di 28 anni accusato di avere rubato una scatola di cioccolatini in un supermercato per un valore di 8 euro. In questo caso il pm aveva “graziato” il ladruncolo valutando la lieve entità del danno e chiedendo l’archiviazione ma il giudice aveva accolto l’opposizione dei legali del supermercato.