Ruby. Ambra e Chiara parte civile? No degli avvocati di Mora, Fede e Minetti

MILANO – Le difese di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, imputati nell'udienza preliminare sul caso Ruby che si è aperta al settimo piano del palazzo di giustizia milanese, si sono opposte alla richiesta di costituzione come parti civili di Ambra Battilana e Chiara Danese, le due ex miss piemontesi che avrebbero partecipato ad una serata ad Arcore nell'agosto scorso e, a loro dire, sono rimaste scioccate.

Le due ragazze, attraverso i loro legali Patrizia Bugnano e Stefano Castrale, hanno chiesto di essere parti civili nel procedimento lamentando danni morali e di immagine, per essere state considerate delle escort per la loro presenza nella villa di Silvio Berlusconi. Le difese si sono opposte perche', come ha spiegato l'avvocato Nicola Avanzi, uno dei difensori di Mora, manca la legittimazione attiva delle due giovani ad essere parti civili ''perche' non sono state indicate nemmeno come parti offese''. Inoltre, ha aggiunto l'avvocato, ''non hanno subito alcun danno''.

L'avvocato Nadia Lecci, che assiste Emilio Fede, ha precisato che le due ragazze si sono costituite lamentando un danno di immagine ''ma l'induzione e il favoreggiamento della prostituzione che viene contestato e' un reato contro la morale pubblica''. Il gup Maria Grazia Domanico si e' ritirata in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di Ambra e Chiara.

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