Il legale della modella marocchina ha parlato di “dolore psicofisico” della sua assistita, la quale “non è uscita di casa per mesi a causa della grave onta subita” per essere stata considerata una prostituta che ha partecipato alle serate ad Arcore.
L’avvocato ha quindi rimarcato come Imane Fadil “si è ribellata a un sistema infame” e, per questa ragione, “anche oggi nessuno le offre possibilità di lavoro”. “Ha denunciato chiaramente e apertamente un sistema prostitutivo – ha aggiunto – e non è mai stata disponibile a mercificare il proprio silenzio”.