MILANO – Il Giornale attacca Ilda Boccassini, Edmondo Bruti Liberati la difende. Il procuratore di Milano, titolare dell’inchiesta sul caso Ruby insieme al collega Pietro Forno e al pm Antonio Sangermano, viene presa di mira in un articolo del quotidiano milanese dal titolo “La doppia morale della Bocassini”.
Nel pezzo si racconta di quando, nel 1982, Boccassinni, “allora giovane sostituto alla Procura di Milano – scrive il quotidiano – venne sottoposta a procedimento disciplinare. L’accusa, si legge negli atti del Csm, è di ‘aver mancato ai propri doveri, per aver tenuto fuori dell’ufficio una condotta tale da renderla immeritevole della considerazione di cui il magistrato deve godere, così pure compromettendo il prestigio dell’ordine giudiziario’.”
La condotta in questione riguarderebbe quello che viene definito “atteggiamento amoroso” con un “giornalista di Lotta continua, accreditato presso l’ufficio stampa del tribunale. Salteranno fuori altri episodi e si parlerà anche di rapporti con un cronista dell’Unità”. Il procuratore si difese davanti al Consiglio superiore della magistratura appellandosi al diritto alla privacy”.
All’articolo del quotidiano, e in difesa di Boccassini, ha risposto con una nota il il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati: ”Le campagne di denigrazione e l’attacco personale si qualificano da soli”.
Nella nota il procuratore della Repubblica, senza citare Il Giornale, ha affermato che ”ogni attività della magistratura – e dunque anche quella della procura della repubblica di Milano – in un ordinamento democratico è soggetta alla valutazione e alla critica della libera stampa; le campagne di denigrazione, e quindi l’attacco personale ai magistrati si qualificano da soli e in un sistema di civile convivenza devono essere un problema per chi ne è autore e non per chi ne è vittima”.
”In considerazione della delicatezza della vicenda, il Procuratore della Repubblica segue costantemente e compiutamente tutta l’attività di indagine, di cui ha assunto personalmente il coordinamento e conseguentemente piena responsabilità”. Bruti Liberati nel comunicato stampa ha precisato di aver lui stesso firmato ‘‘le richieste e le note di trasmissione degli atti, dirette alla Camera dei Deputati” e di aver vistato due inviti a comparire quello destinato a Silvio Berlusconi e quello per la sue ex igienista dentale Nicole Minetti ”pur non essendo richiesto il visto per tale tipo di atti” i quali sono stati invece firmati dai pm o assegnatari del procedimento.