MILANO, 27 GIU – Dopo aver “rischiato” un processo, secondo quanto scrive l’Ansa, a seguito di una querela nei suoi confronti da parte di Emilio Fede per diffamazione – e in particolare per un’intervista nella quale parlava di lui e del suo presunto coinvolgimento nel caso Ruby – la conduttrice tv Simona Ventura e’ stata assolta dal gup di Milano, Maria Grazia Domanico.
Secondo la ricostruzione del pm milanese Ferdinando Esposito (che aveva chiesto il rinvio a giudizio), Ventura nel corso di un’intervista, pubblicata il 10 febbraio 2011 sul Corriere della Sera, avrebbe offeso ”la reputazione” di Fede, in relazione al coinvolgimento dello stesso” nel caso Ruby, ”attribuendogli fatti contrari al vero” quali ”il potenziale pre-pensionamento” del giornalista ”da Mediaset” che Silvio Berlusconi ”avrebbe organizzato – spiega il pm – quale punizione per presunte ed inesistenti delusioni nei rapporti interpersonali intrattenuti” con lui. Oggi pero’ e’ stato il pm di udienza, Silvia Perrucci, a chiedere il proscioglimento della showgirl, la quale, assistita dai legali Davide Steccanella e Alessandro Simeone, e’ stata assolta perche’ ”il fatto non sussiste”. Il gup poi ha dichiarato il non doversi procedere per il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, che era accusato di ”omesso controllo” riguardo all’articolo. In una memoria difensiva, depositata agli atti, gli avvocati della Ventura avevano fatto notare come la conduttrice, rispondendo alla domanda dell’intervistatore che aveva introdotto un ”argomento in quei giorni di stretta attualita’ mediatico/giudiziaria”, avesse detto: ”non ci posso ancora credere (…) pero’ visto che a giugno pare che Mediaset lo mandi in pensione forse e’ tutto vero. Se e’ vero comunque ha fatto una cosa gravissima”.
Aveva dunque, secondo la difesa, ”usato un tono del tutto dubitativo sulla sussistenza del fatto contestato in quei giorni a Emilio Fede, limitandosi poi, e cosi’ come richiesto dall’intervistatore, a dare un proprio personale commento in caso di futuro (ed eventuale) accertamento di quel fatto”.