Sono circa un centinaio le persone fermate dalla polizia a Mosca nell’iniziativa a difesa dell’articolo 31 della Costituzione sulla libertà di manifestazione. Lo riferisce l’agenzia Interfax citando una fonte della polizia.
Secondo il sito Kasparov.ru i partecipanti erano 600. Le forze dell’ordine hanno fermato e poi rilasciato anche la direttrice del settimanale di opposizione The New Times Ievghenia Albats, che aveva cominciato a dettare un reportage e indossava il badge che distingue i giornalisti.
All’intervento della polizia hanno assistito anche l’ombudsman russo per i diritti umani Vladimir Lukin e il leader del gruppo per i diritti umani Lev Ponomariov, che hanno criticato la brutalità della repressione. A San Pietroburgo, invece, i fermati sono 25.
Contrariamente a quanto auspicato dal premier russo Vladimir Putin in una apparente svolta a favore delle manifestazioni di protesta, la polizia russa ha disperso e fermato i manifestanti in diverse città del Paese, da Mosca a San Pietroburgo e Kemerovo.
Tra i militanti fermati nella capitale c’è anche Ilia yashin, cofondatore con l’ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov del movimento di opposizione Solidarnost.
La polizia ha atteso i manifestanti all’uscita della fermata di metropolitana Maiakovskaia, dopo aver blindato piazza Triunfalnaia sin dal mattino con camionette e metal detector: il luogo scelto per la protesta, come succede abitualmente, è stato concesso dal Comune ad altre iniziative, nel caso di stasera a movimenti giovanili filo Putin per la giornata del donatore di sangue.