ROMA – Scioperi e fuga dei turisti per paura del terrorismo: per questi motivi Ryanair dovrà abbassare le sue tariffe. La compagnia low cost sta facendo i conti con gli scioperi ma anche con la consueta paura tra i viaggiatori subito dopo attentati o disastri aerei. Ecco cosa spiega Repubblica:
Sul trimestre iniziato ad aprile spiega l’azienda, pesano già le numerose cancellazioni dovute a scioperi. Ma, soprattutto, pesa il fatto che il vettore irlandese dovrà far scendere le tariffe per contenere la fuga dai voli che gli incidenti e il terrorismo potrebbero causare. Ad aprile, il ceo Michael O’Leary aveva quantificato in 30-40 milioni il costo annuo di scioperi dei controllori e attacchi terroristici. Il numero uno di Ryanair ha inoltre approfittato della pubblicazione dei conti per reiterare la posizione la Brexit che “danneggerebbe la crescita economica e la fiducia dei consumatori nel Regno Unito per i prossimi due o tre anni”. “Come maggiore compagnia aerea britannica, Ryanair è fortemente convinta che l’economia del Regno Unito e le sue prospettive di crescita future siano più forti se rimarrà un membro dell’Unione Europea”, si legge ancora nella nota, “una delle maggiori storie di successo europee è stata la deregolamentazione del settore aereo a fine anni ’80, che ha consentito a Ryanair di smantellare il cartello delle tariffe alte delle compagnie di bandiera europee e ci ha permesso di cambiare il traffico aereo, il turismo, la crescita economica e l’occupazione in tutta Europa”. Quanto infine ai numeri nudi e crudi, i profitti adjusted a 1,242 miliardi di euro, sono stati spinti dal forte aumento del numero di passeggeri trasportati da parte del gruppo (+18% a 106,4 milioni) e si sono sommati a una crescita dei ricavi del 16% a 6,536 miliardi. Per l’esercizio che si chiuderà al 31 marzo 2017, la compagnia irlandese si aspetta un utile netto tra 1,375 e 1,425 miliardi, con una crescita di circa il 13%.