NAPOLI – Beni mobili e immobili, tra cui aziende e disponibilita' finanziarie, per oltre due milioni di euro, sono stati sequestrati preventivamente dalla Guardia di Finanza di Salerno a un imprenditore edile salernitano, Aniello Abate, e ad alcuni componenti della sua famiglia.
Il Nucleo di Polizia Tributaria ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Salerno: si tratta di beni sproporzionati rispetto al reddito dichiarato, molti dei quali intestati ad altre persone ma comunque riconducibili all'imprenditore che, nel mese di maggio dello scorso anno, e' stato condannato per il reato di usura.
La Gdf ha sequestrato l'intero capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale di cinque societa', operanti nel settore delle costruzioni/ristrutturazioni, alcune delle quali risultate aggiudicatarie di appalti pubblici. Sottratte a fini di confisca anche un bar di Salerno, un agriturismo della provincia di Avellino, due immobili, sei automezzi e altre disponibilita' finanziarie in corso di quantificazione relativi a quindi rapporti.
In particolare, le indagini hanno dimostrato che i vari amministratori a cui erano intestati molti dei beni, ricoprivano questa carica solo formalmente: la gestione, infatti, era sempre curata direttamente da Abate e che, quindi, le numerose cessioni di quote societarie erano soltanto apparenti e finalizzate a nascondere la reale proprieta'.
Fittizie intestazioni frutto del tentativo dell'imprenditore di dissimulare l'esistenza e la titolarita' di un patrimonio la cui provenienza non era giustificabile. Circostanza, quest'ultima, che ha consentito alla Procura della Repubblica di effettuare delle indagini e, poi, chiedere il sequestro preventivo dell'intero patrimonio in base alla normativa antimafia.
