PALERMO – ''Oggi nel Paese si respira un clima simile a quello del '92, quando i magistrati venivano attaccati e denunciati al Csm''. A paragonare il presente all'anno delle stragi mafiose e' Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il giudice ucciso 19 anni fa. Cosi' Borsellino ha aperto il suo intervento davanti al Popolo delle Agende Rosse radunato davanti al tribunale di Palermo per testimoniare solidarieta' ai magistrati nel giorno della vigilia dell'anniversario della strage di via D'Amelio.
Alla manifestazione, aperta dallo slogan ''L'Italia sostiene Ingroia e Di Matteo (due magistrati palermitani ndr)'', erano presenti un centinaio di persone che tenevano alte le agende rosse, emblema dei tanti misteri che ancora avvolgono la morte di Borsellino e che ricordano il diario su cui il giudice appuntava le sue riflessioni, scomparso dopo l'attentato.
Salvatore Borsellino ha criticato gli attacchi ai magistrati e la riforma della giustizia che e' ''un tentativo di imbavagliare i giudici''.
