Melania, parla un sensitivo: “L’assassino è il telefonista, non Parolisi”

ROMA – Mancava in effetti il sensitivo nell’intricata vicenda legata all’omicidio di Melania Rea. Il sito newnotizie.it ha contattato Mario Alocchi, definito “specializzato nel campo della radiestesia – ovvero la forma di percezione che si basa sulle vibrazioni emanate dagli oggetti, Alocchi vive a Civitavecchia e già in passato ha collaborato con le forze dell’ordine locali”.

Ecco cosa dice il sensitivo: “Posso dire senza la benché minima ombra del dubbio che ad uccidere Melania nonè stato Salvatore Parolisi. L’iscrizione nel registro degli indagati di Salvatore Parolisi lo giudico come un atto dovuto della magistratura. Dall’inizio di questa storia Parolisi è stato fatto oggetto di una gogna mediatica: oramai l’Italia intera è convinta della sua colpevolezza”.

E come ricostruisce l’omicidio: “Il pendolino mi segnala che Melania quel giorno non era a Colle San Marco, anzi, quel maledetto giorno la loro storia d’amore era praticamente finita. Ci fu un litigio e Melania che portò Melania a scendere dall’auto, magari nelle vicinanze di Colle San Marco, lasciando al marito la bambina.  Quel 18 aprile non erano soli, qualcuno – probabilmente il misterioso telefonista – li pedinava attendendo con pazienza il momento adatto per entrare in azione. Si è parlato spesso di una presunta pista esoterica, legata anche agli ambienti militari. Escludo categoricamente un movente esoterico, si è trattato di un omicidio di natura sessuale anche se non c’è stata alcuna violenza su Melania. La siringa e la svastica sul corpo, invece, sono una manovra per cercare di depistare le indagini”.

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Elisa D'Alto