Il complice di Salvatore Parolisi è un suo collega militare?

RIPE DI CIVITELLA (TERAMO) – Potrebbe essere un militare il presunto complice di Salvatore Parolisi, in carcere per l’omicidio di Melania Rea. Lo scrivono Franco De Marco e Ennio Mancini sul Messaggero, precisando che comunque il sospettato non sarebbe considerato “parte attiva” nel delitto, ma “aiutante” di Parolisi nel successivo tentativo di depistaggio.

L’ipotesi del complice, scrivono De Marco e Mancini, sarebbe stata avanzata dal gip di Terani, Carlo Calvaresi. La pista seguita dagli investigatori per giungere al militare, che lavora presso la caserma “Clementi” (la stessa di Parolisi), scrivono i due giornalisti del Messaggero, sarebbe quella dei tabulati telefonici.

Pare infatti, raccontano De Marco e Mancini, che il cellulare di questo soldato sia stato agganciato dalla cellula telefonica di Ripe di Civitella (dove è stato ritrovato il cadavere di Melania) proprio a poche ore dal ritrovamento.

Inoltre, proseguono i due, “nell’informativa dei carabinieri si ipotizza che la persona che ha compiuto il vilipendio post mortem sul corpo di Melania potrebbe essere la stessa persona che ha riacceso il telefonino della donna. Telefono che si era spento la sera in cui venne uccisa. Di prima mattina il 20 aprile, dopo due giorni, il telefonino di Melania sarebbe tornato a funzionare. Per una stranissima circostanza questo avviene proprio nello stesso orario in cui anche il telefono del graduato aggancia la cella di Cerqueto (Civitella)”.

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Alberto Francavilla