“Salvatore Parolisi era con amante mentre nasceva figlia”

Salvatore Parolisi e Melania Rea

ROMA – Salvatore Parolisi, condannato a 20 anni per aver ucciso la moglie Melania Rea con 36 coltellate, ha chiesto uno sconto di pena. Era un suo diritto, ma la Suprema Corte gliel’ha negato: trascorrerà i prossimi 20 anni in carcere. Ma questa non è stata l’unica richiesta di Parolisi e, a commentare, è Michele Rea, il fratello di Melania, la mamma di Somma Vesuviana scomparsa in un bosco del Teramano il 18 aprile 2011 e ritrovata morta due giorni dopo.

Parole dure quelle di Michele Rea, pubblicate nero su bianco dal settimanale Giallo: ”Parolisi, dopo aver chiesto uno sconto di pena, ora chiede addirittura di poter vedere la figlia e di poterla sentire al telefono. Davvero non c’è limite all’indignazione che sto provando in questi giorni. Ora si ricorda di essere un bravo genitore e per questo di avere diritto di vedere e sentire Vittoria. Ma stiamo scherzando? Ditemi che è uno scherzo, per favore”.

Oltre alla richiesta – poi negata dalla Suprema Corte – di uno sconto di pena, Parolisi ha anche chiesto al Tribunale dei Minori di Napoli che sia concessa la possibilità di incontrare sua figlia: ”Parolisi continua a mentire e stavolta lo fa tirando in ballo i presunti sentimenti che dice di provare per sua figlia – continua a raccontare il fratello di Melania su Giallo – Sostiene di essere un buon padre e di avere il diritto di genitorialità, che gli è stato revocato dai giudici che lo hanno condannato in via definitiva per l’assassinio della moglie”.

”Non è vero: Parolisi non è mai stato un buon padre, nemmeno quando la piccola Vittoria doveva ancora nascere – continua Michele – Quando Melania venne ricoverata per il parto, lui, che oggi sostiene di essere un buon padre, anziché stare accanto alla moglie con una scusa se ne andò via dall’ospedale. Mia sorella durante la notte iniziò ad avere le doglie: era chiaro che di lì a poche ore avrebbe partorito. Telefonò subito a Salvatore, ma aveva il cellulare spento. Allora chiamammo un suo amico, che lo raggiunse a casa, scavalcò il balcone della casa di Salvatore e bussò alla finestra. Ma Parolisi non rispose”.

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FIlippo Limoncelli