ROMA – Salvatore Parolisi esce nel 2019: si può ammazzare moglie per 8 anni di galera. All’assassino di Melania Rea, il marito Salvatore Parolisi che le inferse 35 pugnalate mortali, è stata concessa una riduzione di pena da trenta a venti anni: in carcere però resterà verosimilmente non più di altri 4 anni. Nel 2019, al compimento di 8 anni di galera, ne uscirà approfittando dei permessi premio concessi a chi ha scontato in carcere dieci anni solari, che per effetto di altre riduzioni penali previste si riducono a 8 realmente passati dietro le sbarre.
Parolisi, nonostante l’efferatezza del delitto, ha ucciso perché costretto “nell’imbuto emotivo” della sua doppia vita (aveva una relazione parallela): è il movente riconosciuto dai giudici della Corte d’Assise che hanno stabilito la rimodulazione della pena che esclude l’aggravante della crudeltà. I familiari della vittima sono giustamente inorriditi di fronte alla sentenza (“Trentacinque coltellate contro Melania non sono un gesto di crudeltà?” si chiede Gennaro Rea, il padre): piccola consolazione, i giudici non gli hanno riconosciuto le attenuanti generiche, circostanza che avrebbe ulteriormente diminuito gli anni di galera.
Parolisi è stato condannato all’ergastolo in primo grado. Pena commutata in 30 anni dalla Corte d’Appello e confermata dalla Cassazione che però ha chiesto di calcolare al ribasso la condanna con il rito abbreviato: l’esito finale, la pronuncia della Corte d’Assise d’Appello di Perugia, sono i 20 anni che, grazie a riduzioni e sconti di pena del sistema penale, permetteranno a uno che a sangue freddo ha ammazzato la moglie, di soggiornare per soli 8 anni effettivi nelle patrie galere.