Melania. Parolisi: “Portatemi mia figlia in cella”. Guerra con i suoceri

Melania Rea

ASCOLI – Salvatore Parolisi dal carcere di Teramo vuole riabbracciare la sua Vittoria: «Portatemela in prigione, è un mio diritto poterla vedere e stringere a me. Pure gli psicologi con cui parlo qui mi hanno spiegato che le farebbe bene incontrarmi. Dillo ai genitori di Melania», ha chiesto al fratello Rocco.

I genitori della moglie Melania, uccisa il 18 aprile scorso, però per ora si oppongono. Si occupano della bambina da quando la mamma è morta, cercando di farle accettare quel vuoto che si sente ancora nella piccola casa di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli.

Aspettano che sia il Tribunale dei minori di Napoli a pronunciarsi su ciò che devono fare, vorrebbero che fosse accettata la loro richiesta di affido temporaneo della nipotina. «Mettevi nei nostri panni: sinceramente non ce la siamo sentiti di accompagnare la bambina in prigione. Facciamo tutto il possibile per farla vivere in un clima sereno, per farla stare tranquilla e farla sentire come tutti gli altri bimbi della sua età. Ma sappiamo tutti che così non è», dice Michele Rea, fratello di Melania.

«Spetta a un organo superiore, com’è appunto il Tribunale dei minori decidere se mia nipote deve o no andare a trovare il padre dietro le sbarre. Noi abbiamo solo due interessi: il bene di Vittoria e l’esigenza di giustizia per mia sorella. Vittoria è tutta Melania: bella e dolce come lei. Ogni volta che si avvicina una donna la chiama mamma, noi ancora non le abbiamo spiegato che la sua mamma non c’è più e il papà è in prigione. Ma ci siamo già consultati con una psicologa che ci ha informato sulla via migliore, come possono essere ad esempio una fiaba o la storia di Tarzan, per farle capire che anche chi non ha i genitori vicino può trovare tanto affetto e appoggio in altre persone come i miei genitori. Ma ogni cosa ha il suo tempo. Per adesso l’importante è risparmiarle esperienze traumatiche. Vittoria ha già sofferto troppo», continua.

Il fratello di Salvatore commenta così: «Capisco bene che la situazione è difficile e noi apprezziamo molto la famiglia di Melania. Però mio fratello continua a giurarci che è innocente, che non è stato lui ad ammazzare Melania. Sente il desiderio di vedere sua figlia, dice che le manca e che ha bisogno di lei. Noi non ci vogliamo mettere contro i Rea, adesso staremo a vedere cosa dirà il Tribunale dei minori: mio fratello sta studiando la richiesta con i suoi avvocati difensori. Non so se saranno loro oppure direttamente lui a spedire la richiesta al Tribunale».

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luiss_smorgana