TERAMO, 12 MAR – Salvatore Parolisi, unico accusato dell’omicidio della moglie, Melania Rea,è comparso davanti al gup di Teramo Marina Tommolini che dovrà decidere sulla richiesta della difesa del rito abbreviato oppure se giudicare il caporalmaggiore dell’esercito con il rito immediato.
Il giudice dovrà accogliere o meno la richiesta di una super-perizia sulla morte di Melania, avanzata dai legali di Parolisi, che avrebbe ucciso il 18 aprile 2011 con 35 coltellate la moglie, il cui corpo fu trovato due giorni dopo nel boschetto di Ripe di Civitella del tronto (Teramo). Parolisi, che si è sempre dichiarato innocente, è in carcere dal 20 luglio 2011.
Se sarà accolta la superperizia, Parolisi sarebbe processato con il rito abbreviato e in caso di condanna beneficerebbe di uno sconto di pena di un terzo; invece, in caso di giudizio immediato, il processo si svolgerebbe davanti alla Corte d’assise e la pena massima prevista per le imputazioni a suo carico – omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere, è l’ergastolo.
Parolisi in aula si trova contrapposto a sua figlia. La piccola Vittoria, 3 anni, si è infatti costituita parte civile, come hanno voluto i familiari di Melania Rea che ne hanno la custodia. Parolisi, in carcere, riceve da mesi le lettere di molte ammiratrici. Secondo Il Messaggero lui risponde con una frase standard: “Sono come una barca in mezzo al mare in tempesta”. Frase non spontanea però, perchè gliela avrebbe suggerita il suo avvocato per smantellare l’immagine di lucido assassino che emerge dai giornali.