L’AQUILA – Salvatore Parolisi prova a difendersi: l’ex caporalmaggiore, condannato in primo grado per l’omicidio della moglie, Melania Rea, ha deciso di parlare per difendersi direttamente dall’accusa. L’omicidio avvenne il 18 aprile del 2011 nel boschetto di Ripa di Civitella (Teramo).
Il 27 settembre, nella seconda udienza del processo d’appello il caporal maggiore, al termine dell’arringa dei suoi difensori interverrà per esprimere la sua posizione. La conferma arriva da uno dei due legali, l’avvocato Walter Biscotti, il quale sottolinea che Parolisi è pronto a difendersi fino in fondo.
I difensori del caporal maggiore, oltre a Biscotti, l’avvocato Nicodemo Gentile, sono pronti a dare battaglia, come sottolinea Biscotti, “perché ci aspettiamo l’assoluzione, qualsiasi risultato fuori da questo epilogo per noi è una sconfitta”.
“Dimostreremo attraverso precisi dati processuali – ha continuato Biscotti – come sia la ricostruzione del pm in primo grado, sia quella del procuratore generale e sia quella dei giudici nella parte relativa alla dinamica omicidiaria è priva di riscontri oggettivi e frutto di argomentazioni fantasiose”.
Per Biscotti “questo è il classico processo che nel vecchio ordinamento si sarebbe concluso con la insufficienza di prove alla luce degli indizi non certi”. In relazione alla condizione di Parolisi, Biscotti ha sottolineato che è un “uomo molto concentrato, che ha preso appunti per tutta la prima udienza del processo d’appello, e che ieri ci ha espresso le sue opinioni”.