ANCONA, 22 LUG – Salvatore Parolisi ha una ''personalita' camaleontica'', e' ''un soggetto naturalmente incline alla mistificazione del reale ed alla menzogna''. E' il ritratto che ne fanno i carabinieri nell'informativa riepilogativa sul caso Rea.
Sono note ormai le presunte bugie di Salvatore, la piu' grossa – che coincide con il suo alibi – quella sulla presenza sua, di Melania e della loro bambina a Colle San Marco, mentre secondo l'accusa li' non ci sono mai stati e, anzi, nell'ora indicata da Parolisi, Melania era gia' morta. Senza contare il fatto di aver negato fino alla fine la relazione extraconiugale, stabile da due anni, con una soldatessa, Ludovica P..
Ma c'e' una bugia, forse meno grave delle altre, davvero fantasiosa. Quando Melania – che sa del tradimento e lo marca stretto, lo tallona – lo sorprende a parlare con un cellulare (si scoprira' che e' quello dedicato per le conversazioni con l'amante), lui si inventa che ''tale apparecchio gli era stato regalato da una signora ascolana abitante in Sicilia, casualmente incontrata in un bar, la quale, piangendo, si confido' con lui in merito al tradimento subito del marito, ricevendo dallo stesso Salvatore conforto, motivo per il quale gli regalava sia il telefono che la sim contenuta, mediante i quali avrebbero potuto sentirsi ogni tanto per chiacchierare''.