PALERMO – “Mi ha tradito”. Per questo Samuele Caruso, 23 anni, venerdì è uscito di casa con un coltello in mano. ”Di solito non esco con un coltello, ma l’avevo preso perché volevo parlare con Lucia e se non avesse ammesso il tradimento, l’avrei usato”. Il giovane, arrestato per omicidio aggravato da motivi futili e abbietti e di tentativo di omicidio dopo aver accoltellato a morte la sorella della ex, Carmela, ha ammesso tutto durante l’interrogatorio da parte del pm.
Brani dei verbali di interrogatorio sono stati pubblicati da alcuni quotidiani. ”Carmela non c’entra – ha spiegato l’assassino che aveva saputo da amici che Lucia aveva riallacciato la storia con un ex – non volevo farle nulla, ma si è messa in mezzo”. L’assassino ha detto di avere visto, perché gli è stata mostrata da un amico, una foto di Lucia che baciava il suo ex. Poi su Facebook ha visto che i due erano di nuovo amici. Questo lo avrebbe reso pazzo di gelosia e l’avrebbe indotto ad andare ad affrontare la ragazza. Ma per gli investigatori non si è trattato di un raptus, visto che il ragazzo ha aspettato le due sorelle nell’androne di casa, facendosi aprire da un condomino con una scusa, già armato di coltello. Samuele non ha tentato alcun chiarimento ma si è immediatamente avventato sull’ex fidanzata ferendola e uccidendo la sorella che tentava di difenderla.
Dopo il delitto Samuele Caruso è scappato a piedi fino dall’altra parte della città dove ha comprato una maglietta cambiando quella che aveva addosso, di coloro rosso, macchiata di sangue. Il giovane è poi andato a Bagheria (Pa) perché lì abita uno zio paterno. La famiglia – sostiene il legale dell’indagato, Antonio Scimone – non si era allarmata del fatto che il giovane non fosse tornato a casa per pranzo perché spesso rimaneva fuori a mangiare un panino.
La madre difende Samuele: ”Mio figlio è un bravo ragazzo. Giornali e televisioni lo hanno definito un killer ma non è così, non è un mostro. La nostra è una famiglia perbene”. Così, in un’intervista al Giornale di Sicilia, Maria Cardinale difende il figlio. Lunedì Caruso sarà domani davanti al gip, Maria Pino, per l’udienza di convalida della misura restrittiva. ”Siamo profondamente addolorati per quello che è successo – ha aggiunto la madre – un’esistenza è stata spezzata e non so cosa darei per riportare in vita quella ragazza”.
