BOLOGNA – “Vietate anche in piazza le sigarette“. La decisione del Comune di San Lazzaro, in provincia di Bologna, scatena le polemiche dei cittadini. Locali pubblici, parchi e portici. Il divieto alla sigaretta nei luoghi pubblici, al chiuso e all’aperto, è scattato a fine marzo.
Il fumo è stato bandito, sull’esempio del salutista Giappone, scrive Valerio Varesi su Repubblica.
Locali pubblici, parchi e portici. Il divieto alla sigaretta nei luoghi pubblici, al chiuso e all’aperto, è scattato a fine marzo, scrive Repubblica:
“Oltre che nei locali pubblici e nei parchi, dalla fine di marzo è vietato anche sotto i portici, in prossimità delle soglie dei negozi, nei dehor scoperti di bar e ristoranti, nei cortili delle scuole e degli edifici pubblici e persino sotto le pensiline alla fermata del bus. Una vera e propria operazione di pulizia aerobica che qualche spiritoso ha definito di «lungo respiro », sancita da un’ordinanza che è destinata a far discutere e forse a far scuola se è vero che la nuovissima torre Unipol alla periferia est di Bologna, ha bandito le sigarette lungo tutti i suoi 125 metri e i trenta piani”.
Il protagonista della crociata anti fumo è Marco Macciantelli, sindaco Pd di San Lazzaro, che punta a far guadagnare alla sua città l’etichetta di “Città della Salute“:
“«Abbiamo convertito 500 auto a gas, investito sul servizio ferroviario, sui filobus e su 17 chilometri di piste ciclabili» spiega il sindaco. Il 12 maggio è anche previsto l’avvio del servizio di noleggio biciclette (bike sharing) e il Comune è uno dei pochi al di sotto dei 50 mila abitanti ad aver aderito all’accordo per la qualità dell’aria che prevede giornate ecologiche e limitazioni nell’uso dell’auto”.
L’ordinanza del Comune è entrata in vigore da 20 giorni a San Lazzaro e si appresta a diventare un provvedimento modello per tutti i comuni che metteranno il fumo al bando anche dalle strade. Ma il divieto ha scatenato anche polemiche, scrive Repubblica:
“Nella centrale piazza Bracci, sotto i portici coi tavolini all’aperto, c’è chi aspetta il vigile per sfidarlo con la sigaretta in mano. Gabrie-le Rossi, ottico con vetrina sulla via Emilia, indica il traffico di auto e camion: «È quello il fumo che bisognerebbe bandire», lamenta. Intanto il Comune ha installato trecento posacenere lungo le strade e distribuito mille accendini “salva-cicca” che da una parte danno fiamma e dall’altra hanno una cavità che può ospitare tre mozziconi che così non finiranno sul selciato”.
Dietro alla salute e alla pulizia delle strade, che implicano anche un risparmio su sanità e amminstrazione comunale, c’è però il timore dei commercianti per la fuga dei clienti:
“Una parte dei commercianti è però radicalmente contraria, timorosa che i clienti fuggano a bere il cappuccino al di là del Savena, il torrente che separa San Lazzaro da Bologna. «Sarà un vantaggio per la salute, ma uno svantaggio economico» sintetizza Pasquale Arcuri, barista sulla via Emilia”.
La guerra al fumo negli spazi aperti prosegue.