San Raffaele, la segretaria di Cal: "Soldi portati in albergo dopo le perquisizioni"

MILANO, 18 NOV – La segretaria di Mario Cal, l'ex vicepresidente del San Raffaele morto suicida, ha raccontato, in un interrogatorio ai pm di Milano, che parte delle buste coi soldi che venivano conservate nella cassaforte dell'ospedale vennero trasferite ''all'interno della cassaforte dell'albergo Rafael'' di Milano, poiche' all'ospedale c'era stata una perquisizione nell'ambito di un'altra indagine.

Per questo, ha spiegato ''il dottor Cal decise di non utilizzare piu' la cassaforte della vicepresidenza''. La segretaria Stefania Galli, testimone nelle indagini, ascoltata lo scorso 3 settembre, ha spiegato di ricordare ''che il dottor Cal disse di riporre il denaro contante consegnato da Pierino Zammarchi (il costruttore indagato nell'inchiesta, ndr) all'interno della cassaforte dell'albergo Rafael''. In quell'occasione, ha aggiunto la donna, ''fu contattato il nipote del dottor Cal'' direttore dell'albergo ''al fine di ritirare la busta e depositarla presso la cassaforte dell'albergo''.

E ai pm che le chiedevano il perche' della modifica della cassaforte, la segretaria ha risposto che ''questa esigenza deriva dal fatto che avvenne una perquisizione disposta dalla Procura di Milano nell'ambito di un'inchiesta legata al centro del sonno'' e che ''dopo questa perquisizione il dottor Cal decise di non utilizzare piu' la cassaforte della vicepresidenza''.

Qualche anno fa infatti la Procura di Milano ha avviato un'indagine sul centro del sonno della fondazione San Raffaele, che poi si e' conclusa con le assoluzioni anche in secondo grado per gli imputati.

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Daniela Lauria