ROMA – Sandro Ruotolo aveva dato notizie dettagliate sull'uomo che era stato sospettato per l'attentato alla scuola di Brindisi. Il giorno dopo su Twitter scoppia la bufera contro il giornalista di "Servizio Pubblico"
Ruotolo ha inviato sul social network una serie di dettagli sul radiotecnico sospettato dell'attentato di Brindisi, sentito ieri in procura. Prima il nome, poi particolari sulla sua vita, quindi una foto dell'abitazione, mentre in rete più di un utente storceva il naso, invitando a non divulgare troppi dettagli per evitare il rischio linciaggio.
''Lo stragista aziona il telecomando con la mano sinistra. Dalla foto sembrerebbe colpito da un ictus sul lato destro'', ha scritto ieri il giornalista, prima di aggiungere: ''Il cognome sarebbe… Il sospettato si chiamerebbe…. Il fratello che sarebbe in questura…''. ''Quartiere popolare – il nuovo tweet -. Lui mano offesa. Vive con il fratello e una signora. All'ultimo piano di un palazzo. Edilizia popolare''. Quindi la foto dell'abitazione e ancora: ''Ho fatto vedere il volto scoperto dell'uomo che aziona il telecomando ad un suo vicino di casa che era titubante: sì, può essere lui''.
Una sequenza di messaggi che ha fatto esplodere la protesta: ''Giornalisticamente, cosa aggiunge mostrare la strada dove abita questo tizio?''; ''Ma questo non è sciacallaggio in stile b-tv?''; ''Poteva essere più cauto oggi… Domani chi sarà il 'mostro per un giorno'?''. C'è anche chiede un intervento dell'Ordine dei giornalisti e chi si interroga sul ''rapporto ancora complicato tra Twitter e giornalismo''.
Intervengono anche colleghi giornalisti. ''L'importante è che nessuno ora cominci un nuovo tormentone con 'metodo Ruotolo''', è il commento di Vittorio Feltri, che allude al metodo Boffo. ''Ho difeso @vfeltri quando lo hanno espulso #ordine, mi batterei anche x #ruotolo. Noto però due pesi e due misure'', dice Piero Sansonetti.
Oggi le scuse di Ruotolo, sempre via Twitter: ''Accolgo i vostri rilievi ma tutti sapevano la mia intenzione era di raccontare i fatti. Mi dispiace di aver ferito sensibilità ''.