FIRENZE – Una piccola di dieci mesi, affetta da una anomalia cardiaca congenita così grave da averle ingrossato il cuore a tal punto da occupare buona parte del torace, con frequenti arresti cardiaci e un solo polmone funzionante, è viva grazie a un primo intervento di emergenza a cui è stata sottoposta: uno stent le ha aperto il bronco principale di sinistra.
Il tubicino di acciaio le ha garantito l’ossigenazione necessaria a sottoporla a un successivo intervento multidisciplinare innovativo che, dopo averle ”messo a riposo” il cuore per una settimana, l’ha restituita a nuova vita. E’ successo un mese fa all’ospedale pediatrico Anna Meyer di Firenze: il 19 aprile tutte le funzioni vitali della piccola sono state ripristinate.
Nella settimana in cui il cuore della bambina è stato ”a riposo”, tutte le sue attivita’ vitali sono state garantite da una pompa centrifuga extracorporea. Tecnicamente l’Ecmo è composto da un sistema costituito da una pompa e da un ossigenatore cha ha lo scopo di immettere nel circolo ematico il sangue ossigenato. Utilizzata fin dagli anni ’70 solo recentemente, con l’arrivo di nuove pompe ad alta tecnologia, l’Ecmo viene utilizzata anche in trattamenti che durano piu’ giorni. L’anomalia cardiaca di cui soffriva la piccola ha una frequenza di 1 caso ogni 500 cardiopatie congenite gravi. L’intervento multidisciplinare e’ stato realizzato dallo staff di endoscopia respiratoria, l’e’quipe della cardiologia del Meyer, e dello staff di cardiochirurgia pediatrica della Fondazione Toscana ‘G. Monasterio’ Ospedale del cuore, ‘G. Pasquinucci’ di Massa.