GENOVA – Dopo Cortina, Roma e Milano, la finanza controlla anche Sanremo. Proprio pochi minuti prima dell’inizio della sessantaduesima edizione del Festival della Canzone italiana. Come a Cortina a capodanno, a Sanremo il fisco è arrivato il giorno clou. Tra le paillettes e i lustrini, tra il gossip su Ivana Mrazova infortunata e le sostituzioni all’ultimo di Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, agenti in borghese si aggirano nella città dei fiori.
Anche la zona dei controlli è quella di punta: i circa trenta finanzieri stanno infatti setacciando bar e ristoranti vicino al Teatro Ariston. Alcune pattuglie controllano locali pubblici del centro cittadino, altri stanno compiendo azioni di routine in occasione del Festival.
I finanzieri stanno controllando l’emissione degli scontrini, come nei precedenti blitz, ma, a differanza di Cortina, Milano e Roma, in questo caso i militari indossano abiti civili, per non far crollare nel panico la cittadina e le centinaia di turisti accorsi per curiosare. Le verifiche sono concentrate soprattutto in via Matteotti, tra il Teatro Ariston, dove si svolge il Festival, e il Casinò.
I controlli sono scattati nel tardo pomeriggio del 14 febbraio, poche ore prima che si aprisse il sipario del Festival per eccellenza. Sanremo spera di non essere come la vicina Genova: qui i controlli di questi giorni, scrive il Secolo XIX, hanno portato allo scoperto che un negoziante su quattro non fa lo scontrino.
Tutto fa parte della nuova strategia Monti per portare nelle casse dello Stato quella mitica quota 300 milioni di euro di tasse evase solo in Liguria.