TARANTO – I giudici del Tribunale del riesame di Taranto (presidente De Michele, relatore De Tomasi, a latere Incalza) sono entrati in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, detto ‘Mimino’, fratello e nipote di Michele Misseri, accusato con la figlia Sabrina dell’omicidio di Sarah Scazzi. I difensori hanno ultimato le discussioni e il Tribunale, essendo trascorsi dieci giorni dal deposito del ricorso, dovrà decidere entro oggi se accogliere o meno la richiesta di revoca o sostituzione della misura cautelare.
Carmine Misseri e Cosimo Cosma sono in carcere dal 23 febbraio scorso con l’accusa di concorso in soppressione di cadavere. Secondo gli inquirenti, avrebbero aiutato zio Michele a gettare il cadavere di Sarah nel pozzo in contrada ‘Mosca’, nelle campagne tra Avetrana e Nardò, il 26 agosto 2010, giorno del delitto. Dinanzi al Tribunale del riesame l’avvocato Raffaele Missere, difensore di Cosma, ha eccepito l’utilizzo delle ultime intercettazioni ambientali presentate dalla Procura, che risalgono al novembre scorso e, a suo dire, non aggiungono nulla all’inchiesta.
L’avvocato Lorenzo Bullo, difensore di Carmine Misseri, martedì scorso aveva eccepito anche violazioni procedurali per la mancata trasmissione al Tribunale del riesame degli atti relativi all’incidente probatorio del 19 novembre scorso nel quale furono raccolte le dichiarazioni di Michele Misseri.
