ROMA – Respinti. Dalla Cassazione arriva il no ai ricorsi presentati dai legali di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, , accusati di concorso in soppressione di cadavere nell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi (la ragazza uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, in Puglia).
I due – rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri, il contadino che si era autoaccusato del delitto della nipote Sarah Scazzi e poi ha cambiato versione – avevano impugnato l’ordinanza del riesame di Taranto del 12 aprile scorso con la quale i giudici di merito si erano pronunciati per la loro scarcerazione, ma avevano anche confermato nell’ordinanza la presenza di indizi di colpevolezza.
E’ proprio su questo punto che i legali di Cosma e Carmine Misseri avevano chiesto una nuova pronuncia della Cassazione perché, oltre alla scarcerazione, volevano che venisse affermata anche la mancanza di indizi di colpevolezza. Già nel settembre 2011 i giudici del Palazzaccio si pronunciarono su Carmine Misseri e Cosimo Cosma: respinsero il ricorso del Pm e accolsero quello della difesa contro l’arresto di Misseri e Cosma.
Nel 2012 il Riesame, alla luce della pronuncia della Cassazione, confermo’ la scarcerazione ma continuo’ a sostenere la presenza di indizi di colpevolezza. Con la pronuncia di oggi della V sezione Penale i Supremi giudici hanno dato ragione a quella stessa ordinanza. Sussistono ancora in altre parole, indizi di colpevolezza in merito all’accusa di concorso in soppressione di cadavere nei confronti dei parenti di Misseri.