TARANTO – Alle 14.42 del 26 agosto 2010 (giorno dell'uccisione di Sarah Scazzi), quando risulta dai tabulati telefonici che Sabrina Misseri tento' senza risultato di comunicare con il cellulare della cugina, il telefonino della quindicenne si trovava nel garage di casa Misseri, agganciando una cella Gsm. Lo ha riferito il comandante dei carabinieri del Ros di Lecce, tenente colonnello Paolo Vincenzoni, testimoniando al processo per l'omicidio di Sarah.
I carabinieri del Ros hanno eseguito una serie di accertamenti sulle celle telefoniche agganciate dai telefonini della vittima e di alcuni imputati del processo. Vincenzoni ha aggiunto che solo in un punto del garage il cellulare di Sarah aggancia una cella telefonica Gsm, mentre nel resto del complesso abitativo della famiglia Misseri aggancia celle telefoniche Umts.
I Ros hanno inoltre accertato che il 26 agosto 2010 non ci furono anomalie di rete, secondo quanto riferito dalla Vodafone, gestore della scheda telefonica del cellulare di Sarah. Anche il cellulare di Cosima Serrano, madre di Sabrina, aggancia quel giorno alle 15.25 una cella telefonica compatibile solo con il garage dell'abitazione.
Secondo l'accusa, Sabrina Misseri avrebbe tentato di depistare gli investigatori facendo la telefonata alle 14.42, sapendo invece che Sarah era gia' morta e sostenendo invece, al cospetto dell'amica Mariangela Spagnoletti con la quale si trovava in quei frangenti, che la cugina era scomparsa.