
Sarah Scazzi, Sabrina Misseri e Cosima Serrano: la Cassazione conferma l'ergastolo
ROMA โ Ergastolo confermato dalla Cassazione per Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione confermando la sentenza di primo e secondo grado per lโomicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana il 26 agosto 2010. Confermati anche otto anni a Michele Misseri per โsoppressione di cadavereโ. Confermate anche le condanne per Vito Russo e Giuseppe Nigro per favoreggiamento. Nel confermare gli ergastoli il collegio della Cassazione al termine della camera di consiglio ha leggermente ridotto, escludendo lโaggravante del numero di persone in concorso per la soppressione del cadavere di Sarah, lโisolamento diurno per Cosima e Sabrina.
Il sostituto procuratore generale Fulvio Baldi poco prima aveva sostenuto la colpevolezza delle due imputate al di lร di ogni ragionevole dubbio. โSono convinto della ricostruzione colpevolista della sentenza dโappelloโ, basata su elementi certi.
โSabrina โ รจ la ricostruzione del movente secondo il magistrato โ era in uno stato di agitazione e nervosa frustrazione, accusava Sarah di aver contribuito alla fine della storia con Ivano Russo, di aver rivelato dettagli della sua condotta sessuale gettando discredito su di lei e sulla sua famiglia. La madre solidarizza, con un atteggiamento da madre del Sud. Ne nasce una discussione in cui Sarah risponde da 15enne, scappa via, ma riescono a raggiungerla per darle la lezione che merita, una lezione evidentemente assassina. Poi danno ordine a Michele Misseri di disfarsi del corpoโ.
Sabrina, afferma il pg, ha โil necessario cinismoโ, โil tipo di azione commessa รจ nelle sue cordeโ. Quanto a Cosima, รจ mossa da una โpartecipazione emotiva credibile alla vita della figliaโ: โil movente cโรจ ed รจ addirittura piรน consapevole di quello di Sabrinaโ. Secondo la difesa delle due donne, rappresentata da Coppi e da Roberto Borgogno, si tratta di un โerrore giudiziarioโ, come โspesso capita quando i processi si celebrano sotto gli occhi dellโopinione pubblicaโ.