Sabrina, Sarah e il mistero di quei sei SMS nella testimonianza di Mariangela

Il mistero di quel pomeriggio di quel maledetto 26 agosto in cui Sarah Scazzi è stata strozzata può essere risolto da sei sms tra Sabrina, Sarah e Mariangela che, secondo Giuliano Foschini di Repubblica  “ricostruiscono i minuti immediatamente prima del delitto” e incastrerebbero Sabrina: “Ha chiesto a Sarah di andare al mare prima di avere la conferma della gita da Mariangela”. Secondo gli investigatori sarebbe la prova che Sabrina avesse già in mente di dare la lezione alla cugina Sarah”.

Vediamo la sequenza.

Ore 14,10, Sabrina a Sarah: “Mettiti il costume che andiamo al mare”.

Ore 14,18, Sabrina  Sarah : “Hai letto il messaggio?”.

Stessa ora, Mariangela a Sabrina: “Preparati che andiamo al mare”.

Ore 14,22, Sabrina a Mariangela: “Ok, avviso Sarah?”.

Ore 14,22Mariangela a Sabrina: “Sì”.

Ore 14,23, Sabrina a Mariangela: “Sono pronta”.

Due circostanze insospettiscono gli investigatori. Una è che Sabrina chieda a Mariangela alle 14,22 se avvisare Sarah, che lei stessa aveva già avvisato dodici minuti prima. L’altra sono i cinque minuti tra i 18 e i 23 in cui, riferisce Foschini, “succede qualcosa”.

Quando Mariangela arriva davanti alla casa di Sabrina, assieme fanno lo squillo a Sarah e qui, scrive Foschini, comincia il giallo.

Foschini riporta le parole che ha lui stesso raccolto da Mariangela, di cognome Spagnoletti. Gli inquirenti, dice, la definiscono una testimone «genuina », «che mai si contraddice nei suoi racconti», e «per questo assolutamente attendibile».

Mariangela giura di aver raccontato ai magistrati «soltanto la verità», prima quando l’hanno sentita i carabinieri di Avetrana e poi quando l’hanno interrogata quelli del comando provinciale di Taranto.

Questa la sintesi del racconto di Mariangela: “Sono arrivata a casa di Sabrina attorno alle 14,30-14,40.  Lei era stranamente agitata, e mi aspettava sul marciapiede».

(Sabrina nega e dice invece di averla aspettata nel patio. Ma Mariangela è certa dei suoi ricordi).

Mariangela dice: “Fuori c’erano le due auto della famiglia Misseri, la Opel Astra di Cosima Spagnolo, moglie di Misseri, davanti al cancello d’ingresso e la Seat Marbella del padre, con il muso davanti all’ingressodel garage. Sabrina entra in auto, dietro era seduta la mia sorellina, e mi dice che Sarah non è ancora arrivata. Ripeto, era nervosa e aveva il telefonino in mano. Mi ha detto che la stava chiamando, che il telefono squillava e poi è caduta la linea. Siamo andati verso casa di Sarah”.

Arrivate a casa di Sarah, Sabrina e Mariangela chiedono alla mamma di Sarah, Concetta Spagnolo, poi tornano alla casa di Sabrina, dove  “le auto sono nella stessa posizione in cui Mariangela le aveva notate in precedenza, dieci o quindici minuti prima. Una novità: “Fuori c’è il padre di Sabrina, Michele, mi sembrava come piegato sotto la Marbella. Mi sembrava che stesse caricando qualcosa, forse un pezzo di ferro. Sabrina gli chiede se ha visto Sarah e di dirle, se arriva, che noi la stiamo cercando”.

Si rimettono in auto e fanno un giro ancora nel paese, passano ancora alla casa di Sarah.

Si sono fatte le 15,10-15,15. Sabrina e Mariangela sono di nuovo davanti alla casa dei Misseri. Racconta Mariangela: “In quel momento Cosima sta uscendo di casa, è davanti all’Astra. La Marbella di Misseri si è spostata di qualche metro, parallela all’entrata del garage”, particolare che per i pm è molto rilevante  perché proverebbe che Misseri fosse ancora in casa, circostanza invece sempre negata da Sabrina.

Mariangela deve fare un giro verso casa sua e concorda con Sabrina e la madre de lei Cosima che l’avrebbero seguita con la loro auto.

Qui un altro momento clou del giallo. Dice Mariangela: “Io sono arrivata in tre minuti, loro ce ne hanno messo dieci in più. Non so dove sono andate nel frattempo né gliel’ho chiesto”.

Intorno a questi dieci minuti di buco gli investigatori costruiscono gran parte dell’ultima parte dell’indagine, quella che deve cominciare. Secondo Foschini, “probabilmente cosa hanno fatto lo chiederanno a Cosima nel corso del suo interrogatorio come persona informata sui fatti, tenendo sempre presente che, se mai la signora avesse visto qualcosa (al momento circostanza non provata) non potrebbe rispondere di favoreggiamento nei confronti del marito e della figlia, perché il codice non prevede il favoreggiamento per i congiunti.

Riferisce ancora Foschini che “sul tavolo degli investigatori ci sono una serie di sms che Sabrina avrebbe inviato a Mariangela negli ultimi giorni. «Stronza, stai dicendo bugie» dice in uno, oppure «vai in televisione a dire che racconto la verità», testi però nei quali gli avvocati di Sabrina, Vito Russo ed Emilia Velletri, vedono soltanto la decisione di una persona a far rispettare la propria verità. «Sabrina non ha mentito e lo dimostreremo in sede di incidente probatorio» ripetono convinti dell’innocenza della loro assistita.

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