Si è difeso parlando in sardo, e venendo tradotto in tempo reale da un interprete, il leader di Sardigna Natzione, Bustianu Cumpostu, compasrso giovedì mattina davanti al giudice del Tribunale penale di Cagliari, Giorgio Alteri, perchè accusato di deturpamento aggravato per avere scritto, con una vernice, la frase ”Savoia zenia de porcos” (Savoia simili ai maiali) sul basamento della statua di Carlo Felice a Cagliari tre anni fa.
Il leader indipendentista ha contestato il Decreto penale di condanna a dieci giorni di carcere, convertito in 400 euro, che gli era stato comminato nel novembre scorso per quei fatti. Cumpostu, assistito dall’avv. Piergavino Paolini, ha detto che pensa di non aver commesso il reato difendendo i sardi dagli insulti pronunciati dal principe Vittorio Emanuele di Savoia, e riportati nel testo di alcune intercettazioni telefoniche, in cui si faceva riferimento ai sardi che puzzano come capre.
”Ritengo – ha detto, inoltre, in sardo Cumposttu – che in ogni caso non debba pagare una multa alla Nazione italiana per aver sporcare un monumento di proprietà della Nazione sarda”. Il pm, Rita Cariello, ha chiesto una sanzione pecuniaria di 300 euro.