I carabinieri della Stazione di Castelsardo (Sassari), in collaborazione con i colleghi del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Sassari, hanno sequestrato, su ordine della magistratura, la residenza per anziani «Villa Celeste» e notificato il divieto di dimora in paese della sua responsabile, M.R.F., 45 anni, di Sennori .
Quest’ultima è indagata per sequestro di persona e, in concorso con R. Z., legale rappresentante del «Gruppo Celestia» di Sarzana (SP), anche di maltrattamenti aggravati e continuati. L’indagine ha preso avvio da una denuncia fatta ai carabinieri di Castelsardo da un’ex dipendente della residenza, che era stata licenziata nel settembre 2009 dopo un pretestuoso e sommario procedimento disciplinare.
In realtà, la stessa si era opposta ai metodi violenti utilizzati dalla M.R.F. con la quale aveva avuto frequenti diverbi. Nella sua denuncia, l’assistente geriatrica descriveva le disumane e umilianti modalità di gestione della casa di riposo, formulando specifici e gravi addebiti nei confronti della responsabile, cui risultava di fatto demandata la conduzione e l’organizzazione della struttura. Le circostanze riferite dalla denunciante hanno trovato una pluralità di puntuali e qualificati riscontri nelle risultanze dell’attività investigativa immediatamente avviata dai carabinieri, i quali hanno interrogato numerosi ex dipendenti della residenza, tutti dimessisi o licenziati per asseriti insanabili contrasti con la M.R.F., nonchè familiari di anziani già ospitati.
È emerso che la responsabile di struttura si rivolgeva agli anziani con toni autoritari, ingiuriosi ed arroganti, pretendendo che analogamente facesse tutto il personale per «garantire obbedienza e disciplina» da parte degli ospiti. Non si faceva scrupolo di ricorrere alle maniere forti con spintoni, percosse e legando al letto o alle poltrone chi si lamentava o si rifiutava, per esempio, di mangiare o effettuare il riposo pomeridiano. I carabinieri di Castelsardo, in collaborazione con il Nas, hanno accertato che la struttura soffriva di gravi carenze organizzative per l’assenza di infermieri professionali e di operatori socio sanitari, con la conseguenza che le terapie farmacologiche venivano somministrate dagli operatori generici e gli ospiti non autosufficienti erano privi di adeguata assistenza, e logistiche, per la presenza di barriere architettoniche che ne impedivano o limitavano la circolazione all’interno.
Anche l’alimentazione è risultata di scarsa qualità e quantità, con anziani prelevati dai familiari a seguito del peggioramento delle condizioni psicofisiche e di perdita di peso. È in corso un approfondimento di indagine per stabilire se l’eventuale inadeguata assistenza ricevuta nella casa di riposo abbia avuto un’incidenza causale sulla morte di un 66enne avvenuta lo scorso 19 aprile, visto che lo stesso era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Sassari 10 giorni prima, dopo un soggiorno a Villa Celeste di circa un anno.