ROMA, 31 AGO – Potrebbe non avere luogo l'interrogatorio l'ex ministro Claudio Scajola indagato dalla procura di Roma per la compravendita di un appartamento nei pressi del Colosseo. In base a quanto filtra da piazzale Clodio i legali del parlamentare – nei confronti del quale, come riportato oggi da alcuni quotidiani, è stato emesso un invito a comparire per il 21 settembre prossimo – dovrebbero depositare una memoria difensiva.
Il dossier rappresenterebbe, secondo quanto affermano gli inquirenti, un modo per rispondere agli interrogativi posti dai pubblici ministeri evitando all'ex ministro dello Sviluppo economico il passaggio in procura. Nell'invito a comparire, firmato dai pm Ilaria Calò e Roberto Felici, ed avallato dall'aggiunto Alberto Caperna, viene contestata a Scajola la violazione dell'articolo 7 della legge sul finanziamento dei partiti, relativa al finanziamento illecito al singolo parlamentare.
In particolare si fa riferimento all'''acquisto ed ai successivi lavori di ristrutturazione dell'immobile sito in Roma, via del Fagutale 2'', pagati in gran parte da Diego Anemone. Per l'ipotesi di accusa tale intervento dell'imprenditore rappresenta un beneficio illecito.
L'invito a comparire era stato emesso anche per interrompere i tempi della prescrizione. Infatti tale provvedimento ha consentito di portare da sei a sette anni e mezzo il termine entro il quale il reato contestato si estingue.