Sciopero della scuola il 30 maggio, lo si apprende dai maggiori sindacati (Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda). Secondo i sindacati in questione, lo sciopero sarebbe stato indetto a causa della rigidità del ministero. In altri termini, le loro osservazioni non sarebbero state prese minimamente in considerazione. E per questo, lo sciopero sarebbe inevitabile.
E’ stato indetto lo sciopero della scuola, il motivo principale
Sarà il prossimo 30 maggio lo sciopero della scuola: a indirlo – a quanto apprende l’ANSA – le maggiori sigle sindacali: Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda. Il decreto del governo sul reclutamento dei docenti è il principale motivo che ha scatenato la proclamazione dello sciopero.
Sciopero della scuola il 30 maggio, il comunicato dei sindacati
“La rigidità del ministero rispetto alle questioni sollevate non ha lasciato margini – sottolineano Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio – per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di informazione capillare del personale della scuola”.
Il prossimo appuntamento sarà quello dei direttivi unitari fissato per venerdì 13 maggio. Lo sciopero della scuola, proclamato dai maggiori sindacati del settore – riguarderà l’intera giornata del 30 maggio. La decisione assunta dai sindacati di categoria è arrivata al termine della riunione che si è svolta questa mattina al ministero del Lavoro.
“Nessuna risposta è giunta in merito alle richieste delle organizzazioni sindacali di modifica del DL 36 su formazione e reclutamento approvato nei giorni scorsi dal Governo”. Su tre punti essenziali – affermano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams – è mancata ogni forma di possibile mediazione: lo stralcio completo delle disposizioni di legge che incidono sulla libera contrattazione, l’individuazione di risorse finanziarie adeguate per procedere al rinnovo contrattuale, la stabilizzazione del personale precario che viene enormemente penalizzato dalle nuove regole.
“La rigidità del ministero rispetto alle questioni sollevate non ha lasciato margini – sottolineano Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio – per questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di informazione capillare del personale della scuola”.
Il prossimo appuntamento sarà quello dei direttivi unitari fissato per venerdì 13 maggio.