BARI – Ha denunciato di essere stato minacciato di morte da un caporale uno dei portavoce della protesta degli immigrati ospiti della masseria Boncuri a Nardo', in sciopero da quattro giorni per chiedere paghe piu' eque e la eliminazione della intermediazione dei caporali. E' un lavoratore del Camerun, che ha denunciato in una assemblea pubblica le minacce subite e intende anche farlo formalmente dai carabinieri.
L'astensione del lavoro degli immigrati ospitati nella masseria prosegue compatta: oggi, secondo quanto riferito da responsabili del del'associazione Finis Terrae che gestisce il campo (con oltre 350 ospiti), solo una decina di immigrati si sarebbe recata al lavoro, mentre e' giunta notizia di numerosi camion adibiti al trasporto del raccolto che sono rimasti vuoti e fermi.
I lavoratori in sciopero attendono ora con fiducia che il prefetto di Lecce, Mario Tafaro, accolga la loro richiesta, rilanciata ieri anche dall'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, di convocare un tavolo con i rappresentanti sindacali e le aziende, per aprire un confronto sulle loro richieste: l'adeguamento delle paghe con il rispetto dei contratti e l'individuazione di sistemi che eliminino la piaga del caporalato, come l'istituzione di un ufficio pubblico che sia l'unica sede per l'incontro di domanda e offerta di lavoro.
