ROMA – Manifestazioni in 100 piazze italiane, da Torino a Catania, braccia incrociate per 8 ore, stop dei trasporti. E’ arrivato il martedì scelto dalla Cgil per lo sciopero generale, in perfetta coincidenza con l’approdo del decreto sulla manovra nell’aula del Senato. Il cuore della protesta è Roma, con due cortei.
La giornata di protesta indetta dalla Cgil punta a coinvolgere buona parte del Paese. In vista di un settembre che si preannuncia denso di contestazioni contro una manovra dai tratti “profondamente iniqui e aggravata in queste ore da norme, come l’articolo 8 sui licenziamenti facili, che hanno come scopo l’abolizione del contratto nazionale, dello Statuto dei lavoratori e dei diritti di questi ultimi”.
Alla manifestazione ha aderito anche il Pd. Confermata anche la presenza di Pier Luigi Bersani: “Certo che ci sono, con tutti quelli che criticano questa manovra”, ha detto il segretario arrivando alla manifestazione di protesta degli enti locali contro la manovra. “È un governo di irresponsabili – ha aggiunto – non ho altra definizione. Con tutti i problemi che ci sono, per un puntiglio ideologico e una micragneria politica, si vuol mettere un solco tra le forze sociali – ha insistito – è da irresponsabili”. I cattolici del Pd, però, si sono divisi sull’opportunità di aderire allo sciopero indetto dalla Cgil. “Il Pd è il cardine della nuova alternativa di governo, , il suo ruolo non è mettersi alla testa della protesta e farne il megafono, ma governare l’alternativa”, ha infatti commentato il deputato Pd, Beppe Fioroni.
Due i cortei nella Capitale, con la Cgil che ha dato appuntamento intorno alle 9 a piazza dei Cinquecento (angolo via Cavour). La manifestazione passerà poi per via Cavour, sfiorerà la Basilica di Santa Maria Maggiore, per proseguire su via Merulana, via Labicana, via Celio, per concludersi nei pressi del Colosseo, vicino all’Arco di Costantino, dove sarà attrezzato il palco per il comizio finale. Qui, dalle 11 circa sono attesi gli interventi del segretario della Cgil Susanna Camusso e di Claudio Di Berardino, segretario di Roma e Lazio. Quasi in contemporanea però, dalle 10 alle 14, da largo Corrado Ricci partirà invece il corteo organizzato dall’Usb. L’Unione sindacale di base percorrerà via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via San Marco, via delle Botteghe Oscure, largo di Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele, via della Cuccagna e arriverà in piazza Navona. Le due manifestazioni devieranno 48 linee di bus paralizzando in più punti la città.
In piazza a Roma, al fianco dei lavoratori della Cgil, anche i ragazzi della Rete degli studenti e Unione degli universitari: “Da tre anni ripetiamo che da ogni piazza – si legge in un comunicato – che la politica di questo governo nell’affrontare la crisi è sbagliata e che avrebbe portato il nostro Paese al collasso, facendo pagare le conseguenze più gravi in primis a noi giovani. Quello che abbiamo sempre detto oggi è realtà: la crisi non solo non è scomparsa, ma questo governo continua a far finta di gestirla mantenendo intatti i privilegi, tagliando sul welfare e gli enti locali, eliminando diritti”.
Decisamente contrario all’inmiziativa di protesta della Cgil è il segretario della Cisl Raffaele Bonanni: “Capisco la protesta, la denuncia, la mobilitazione. Ma lo sciopero generale no. Noi non possiamo condividere una scelta che indebolisce ulteriormente il Paese. Non vogliamo dare il colpo di grazia a un’Italia già così malandata”. In un’intervista ad A, il settimanale diretto da Maria Latella, in edicola da mercoledì 7 settembre, il leader sindacale attacca senza riserve la Cgil: “Sembra solo esaltarsi convocando scioperi. Ne farebbero uno a settimana, magari uno al giorno”. Quanto a Bersani: “Schiera il Pd sullo sciopero? Bè, contento lui, contenti tutti”.
La leader della Cgil Susanna Camusso, replica quindi a Bonann: “A valutare dalle dichiarazioni che ci sono state direi che c’è una grande sottovalutazione dell’effetto che può avere una norma che viola le leggi esistenti e i diritti dei lavoratori”.
Restano comunque fermi per otto ore aerei, treni, bus e traghetti. In particolare piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti scioperano dalle 10 alle 18. Dalle 9 alle 17 lo stop nel trasporto ferroviario e nelle attività di supporto di pulizia delle vetture, di ristorazione a bordo e di accompagnamento notte. Bus, metro, tram e ferrovie concesse si fermeranno per 8 ore secondo modalità stabilite localmente e nel rispetto delle fasce di garanzia. Interessati allo sciopero anche navi e traghetti che ritarderanno di 8 ore le partenze e gli autisti di camion che si fermeranno per tutto l’arco della giornata come il personale dell’Anas. Secondo modalità stabilite localmente lo stop di 8 ore nei porti e nelle autostrade. Lo sciopero infine interesserà anche l’autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri e gli impianti a fune.