Sciopero mezzi pubblici a Milano venerdì 17 giugno: a rischio Atm ed anche tratte gestite da Trenord e Trenitalia (foto Ansa)
Sciopero dei mezzi pubblici, venerdì 17 giugno, a Milano. Ad annunciarlo sono le sigle Al Cobas, Cub Pi, Fao, Lmo, Sgc, Slaiprolcobas e Soa. per tutta la giornata potrà essere a rischio la circolazione degli autobus, dei tram, dei treni e delle quattro linee metropolitane di Atm.
L’Atm, la società che gestisce il trasporto pubblico a Milano, in una nota spiega che ci potrebbero essere dei problemi “dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio”.
Sono segnalati possibili disagi per i servizi bus, tram e filobus sia la mattina che il pomeriggio. Atm fa sapere però che saranno però garantite le fasce di garanzia. Il servizio sarà regolare dall’inizio del servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Nel resto della giornata però, i mezzi gestiti dall’azienda comunale che gestisce il trasporto pubblico si potrebbero fermare creando alcuni disagi ai viaggiatori.
A rischio anche le tratte gestite da Trenord e Trenitalia che circolano in Lombardia. I rischi potrebbero verificarsi dalle 21 di oggi, giovedì 16 giugno, fino alle ore 21:00 di domani, venerdì 17 giugno. Le fasce di garanzia per i treni regionali in caso di sciopero sono dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 21.00.
Trenitalia fa tuttavia sapere che circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia. Ad annunciarlo è stata Trenitalia in una nota, precisando che saranno garantiti anche i collegamenti Regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Anche nel resto della giornata, si legge inoltre, “Trenitalia si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni”.
Lo sciopero, hanno fatto sapere le sigle sindacali, è stato indetto “contro la guerra, per il rispetto della Costituzione italiana e per l’eliminazione di ogni discriminazione sanitaria e d’opinione. Contro ogni forma di licenziamento, per la sicurezza sul lavoro e per un salario minimo intercategoriale”.
E ancora: “Contro le politiche del governo Draghi e dell’Unione Europea, rivolte a scaricare la crisi e gli stati emergenziali sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori. Contro delocalizzazioni, privatizzazioni e contro la liberalizzazione dei subappalti e gli sfratti. Contro i rincari speculativi dei prezzi, contro ogni uso strumentale dello stato d’emergenza, contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero, contro il jobs act e la legge Fornero”.