TORINO – Movimento dei Forconi, 10 dicembre, cronaca (immaginaria) del secondo giorno di sciopero per le strade italiane: città senza benzina, treni in ritardo…e pendolari contro i camionisti.
E sì, perché se i Forconi continuano a rivendicare le proprie ragioni (e hanno fatto sapere che dopo lo sciopero del 9 i presìdi continueranno anche martedì 10), la vita va avanti per tante altre persone. E i disagi non aiutano, anzi ostacolano quelli che hanno una vita “normale” da portare avanti. Lavoratori che cercano di raggiungere il proprio ufficio, pendolari che devono viaggiare per guadagnare la pagnotta quotidiana.
Da una parte gli scontri e le dimostrazioni di piazza, con i Forconi che cercano rinforzi per la loro protesta (e la trovano tra gli “incazzati”, precari, disoccupati, ultras, antagonisti). Sassi e molotov contro la polizia, presìdi su autostrade e linee ferroviarie. E obiettivi “classici”: polizia, istituzioni.
Dall’altra non solo le forze dell’ordine, ma anche quelli “normali” che non possono non andare a lavorare, quelli che magari appoggerebbero anche le ragioni di chi protesta, ma che non possono permetterselo. Lunedì 9 sono i poliziotti a sgomberare i blocchi a Torino. Ma martedì 10 potrebbero essere i pendolari a cacciare dai binari i Forconi che occupano la stazione di Genova Brignole.
Dall’altra ancora ci sono i preoccupati, gli apocalittici che quando c’è sciopero corrono in massa verso benzinai e supermercati. Sia mai che finisce la benzina o che le scorte di pasta siano ridotte al lumicino. Perché i Forconi bloccano le strade e anche i rifornimenti.
Quando finisce tutto? Quando possiamo tornare alla normalità ? Belle domande. 10 dicembre 2013, il Movimento dei Forconi va avanti a oltranza.