TORINO – Movimento dei Forconi: a Torino ci sono i mercatali, i venditori ambulanti, i camionisti, i precari, gli studenti, i disoccupati, gli immigrati. Ma anche ultras (del Torino e della Juventus) ed estremisti di destra.
Nei giorni scorsi, gli autonomi, gli antagonisti e i centri sociali avevano bollato i forconi come “fascisti”, ma nel pomeriggio, davanti al municipio, si sono trovati fianco a fianco con loro. E la violenza è scoppiata all’improvviso, in piazza Castello.
Un’inchiesta accerterà le responsabilità, ma i più attivi, secondo le prime verifiche, sembra siano stati i veterani degli scontri allo stadio. Fra le proteste dei promotori dello sciopero.
“Il punto – ragionano in questura – è che in tanti, troppi, hanno approfittato della situazione. Senza guida, senza capi, si sono scatenati. Con le conseguenze che si sono viste”.
Ci vuole almeno un’ora prima che ritorni la calma e si possa riprendere a ragionare sui motivi della protesta, a scandire slogan, a fare i comizi. E allora parlano il commerciante, che si mette un cappio al collo come emblema delle sue difficoltà, la donna che lavora in nero come colf, l’immigrato che invita a “salvare l’Italia”.
E non manca persino chi indica una strada che lascia i presenti alquanto perplessi: “Non dovete prendervela con Cota o con Monti, quelli sono solo pedine di un gioco più grande ordito dalla loggia degli Illuminati che vuole dominare il mondo”.