ROMA – Gli ombrelloni resteranno chiusi il 3 agosto fino alle ore 11  in 30mila stabilimenti balneari di tutta Italia. I bagnanti che sfideranno il caldo africano riceveranno cocomero, aperitivi e caffè gratis. Lo sciopero è stato indetto contro la direttiva Bolkestein per le concessioni demaniali previste dall’Unione europea, che entreranno in vigore dal primo gennaio 2016. Solo Rimini non ha aderito allo sciopero e negli stabilimenti italiani saranno comunque garantiti i servizi di salvataggio.
Lo sciopero indetto dalle sigle Sib-Confcommercio, Fiba- Confesercenti, Assobalneari Italia-Confindustria e Cna-Balneatori hanno deciso di negare l’ombra anche per manifestare contro il silenzio del Governo rispetto ai problemi della categoria.
Riccardo Borgo, presidente del Sib, ha detto: “Vogliamo dare un segnale forte all’Esecutivo affinchĂ© metta in atto quei provvedimenti che salvaguardino le nostre imprese, gli oltre 600.000 lavoratori del settore e soprattutto l’offerta balneare che costituisce da sempre il fiore all’occhiello del turismo italiano”.
Borgo ha poi aggiunto: “Non siamo i soli ad affrontare questa ‘battaglia’: con noi si sono schierati incondizionatamente Regioni, Comuni, Province e molti parlamentari sia italiani sia europei”. Un sostegno che, in alcuni casi, va oltre le parole.
L’Italia dei valori ha presentato il 2 agosto alla Camera una proposta di legge per escludere dall’applicazione della direttiva Bolkenstein la gestione degli stabilimenti balneari e, in generale, tutte le attivitĂ connesse a questo settore.
Antonio Di Pietro, primo firmatario della proposta, ha dichiarato in parlamento: “Se si applica la Bolkenstein gli effetti per i nostri imprenditori che gestiscono gli stabilimenti balneari sarebbero devastanti: finirebbe tutto nelle mani delle multinazionali che avanzerebbero offerte al ribasso senza garantire servizi, occupazione e contrasto alla criminalitĂ organizzata”.
Una presa di posizione molto apprezzata dal Sib il quale auspica che anche gli altri partiti, e soprattutto il Governo, prendano una posizione chiara e si rendano conto che il problema è urgente e va risolto il prima possibile.
Intanto, per evitare che a pagare le spese della protesta siano i bagnanti, su molte spiagge sono state previste per loro iniziative ”di conforto”: ”Leggendo il depliant con i motivi della protesta i nostri clienti – spiega Borgo – potranno consumare gratuitamente la colazione, gustare fette di cocomero, melone e frutta fresca o magari pizza o focaccia calda”. Anche l’aperitivo o il caffè sarĂ offerto dagli imprenditori balneari insieme a giochi di animazione, concorsi di bellezza o di forza e persino, per accorciare le distanze con Londra, una mini-olimpiade sulla sabbia.